Le Fiere d'Ottobre sono un appuntamento ultracentenario che accompagna da oltre cinque secoli la vita della città di Sassuolo durante tutte le domeniche del mese di ottobre.
Nel lontano Maggio 1503 quando, su pressante richiesta d’Eleonora Bentivoglio, vedova di Gilberto I Pio, Alfonso I d’Este concede di poter fare una fiera “… per di octo a Saxolo, libera da tutti li dacii de li loci de Vostra Excellentia...”. Da allora la fiera è un porto franco, un luogo dove le merci possono essere scambiate liberamente, senza dazi né pedaggi.
Consente quindi alla gente dell'epoca, e non solo perché la Fiera è arrivata fino ai giorni nostri, di ampliare i commerci, vendere e scambiare materiale e, grazie ad esse, richiamare in paese tantissima gente sia dalla pianura che dalla montagna.
Basta pensare che nel 1630, mentre in Italia imperversa la peste e l’Europa è devastata dalla Guerra dei Trent’anni, la fiera di ottobre prospera e Sassuolo, per volume di scambi, viene paragonata a Milano.
L'origine dei nomi dati alle Fiere d'Ottobre
Il significato dei nomi delle fiere è imperniato sull’approccio commerciale usato dall’avventore sassolese, nell’ottica di fare gli acquisti migliori. Così, la prima domenica d’ottobre è la féra di Curiàus e ci si reca a scuriosare ed a chiedere informazioni per poi decidere cosa e da chi comprare, ma in realtà non si acquista nulla.
La seconda domenica, pur avendo deciso cosa acquistare, si finge di non esserne realmente interessati per indurre il venditore ad abbassare il prezzo; perciò ci si concentra sulle belle donne! Questa è appunto la féra dal Bèli Dann. In realtà le belle donne a Sassuolo ci sono sempre e non, come dice qualcuno solo questa domenica; occorre infatti anche ricordare che “A Sasol l’è Seimper Festa”.
La tattica degli scaltri capifamiglia sassolesi si concretizza infine nel loro giorno: la féra di Resdàur, nella terza domenica di ottobre, ove il mercante, timoroso di non vendere la propria merce accetterà il prezzo proposto e si concluderà l’affare.
Attenzione però a non farsi fuggire le occasioni e rimandare fino alla quarta domenica d’ottobre: la féra di Sdàs. Come il setaccio trattiene la crusca e lascia cadere la farina, così chi crede di fare affari in questo giorno, in realtà, non acquista che ciò che è stato lasciato dai bravi resdàur in quanto ritenuto non interessante o non conveniente.
La quinta domenica, quando c’è, viene chiamata féra di Stumpài, perché priva di qualsiasi interesse commerciale e necessaria solo a chiudere il mese, quanto questo ha, appunto, cinque domeniche.
Le Fiere d'Ottobre oggi
Oggi le Fiere sono un vivace appuntamento che coinvolge l'intera città. Tanti sono gli appuntamenti che ogni settimana vengono proposti, adatti a grandi e piccini.
Attività che spaziano a 360°, che vanno dal mercato straordinario della domenica mattina, alle attività per i bambini durante i pomeriggi, la mostra mercato dei fiori e le macchine d'epoca lungo Viale XX Settembre, concerti e le presentazioni di libri, mostre in PaggeriArte sempre di grande fascino. Appuntamenti che l'Amministrazione comunale cerca di mantenere gratuiti nel vero spirito delle Fiere.
Quest'anno come Proloco abbiamo organizzato una Challenge fotografica il cui tema è stato quello di raccontare attraverso uno scatto fotografico un'emozione legata alla Fiera d'Ottobre.
Utilizzando l'hashtag #lemiefieredottobre chi aveva voglia di mettersi in gioco ha potuto far vedere alla giuria di qualità selezionata i propri scatti.
La giuria ha deciso che lo scatto che più ha emozionato è stato quello di Paolo Ghiaroni. A lui vanno i nostri più sentiti complimenti.
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